Rifugio Vioz – “Mantova”
Dati generali
da Peio m. 1556, il sentiero 105 passa da malga Saline 2089 m., presso la Cima Vioz m. 2504 ed il Dente del Vioz m. 2901 – ore 6; usufruendo degli impianti di risalita fino a Dos dei Cembri 2313 m. – ore 3.30
La particolare posizione di questo rifugio, posto a 15 minuti dalla cima del Monte Vioz m. 3645, favorisce le ascensioni alle cime che si toccano nelle principali traversate: indispensabili corda, piccozza, ramponi.
- al rifugio Gianni Casati m. 3254, per il Monte Vioz m. 3645, Passo della Vedretta Rossa m. 3405, Palon de la Mare m. 3703, Col de la Mare m. 3442, Monte Rosole m. 3536 (presso il bivacco padre Giancarlo Colombo, del CAI di Seregno), Passo Rosole m. 3502, Monte Cevedale m. 3769, Passo del Cevedale ove si trova il rifugio Casati – ore 6
- al rifugio Larcher m. 2608, vi si arriva scendendo dal Passo Rosole dell’itinerario precedente per il ramo di sinistra della Vedretta de la Mare – ore 6.30
- al Colle degli Orsi m. 3304 dal Monte Vioz al Colle Vioz m. 3330, Punta Taviela m. 3612, Cima di Peio m. 3549, Rocca di Santa Caterina m. 3529, Colle Cadini m. 3409, Punta Cadini m. 3524, Colle degli Orsi, presso il bivacco Meneghello m. 3340 (del CAI di Vicenza) – ore 6 circa
- al rifugio Cesare Branca m. 2487, dal Monte Vioz al Passo della Vedretta Rossa e per la Vedretta dei Forni, al Lago delle Rosole presso il rifugio – ore 3.30
Guida alpinistica:
- BUSCAINI, Gino, Ortles-Cevedale: Parco nazionale dello Stelvio, Milano, CAI, TCI, 1984 (Guida dei Monti d’Italia)
Guida escursionistica:
- VALCANOVER, Adolfo – DEFLORIAN, Tarcisio, Guida dei sentieri e rifugi Trentino Occidentale, Trento, SAT, 1994
Cartografia:
- Ortles-Cevedale Ortlergebiet, Feletto Umberto (UD), Tabacco, [199-?], Scala 1:25.000 (Carta topografica per escursionisti; 08)
- Carta KOMPASS in scala 1:25.000 n. 637 “Cevedale-Valle di Peio-Alta Valfurva”
A 3535 m. il rifugio Mantova è il più alto rifugio delle Alpi centrali e orientali. Dopo cinque anni di lavori oggi è un rifugio modello che riunisce soluzioni costruttive all’avanguardia e una serie di avanzate soluzioni tecnologiche per ridurre l’impatto ambientale di questa struttura in alta quota, qui mantenuta a servizio degli alpinisti che vogliono compiere alcune tra le traversate più belle dell’arco alpino, tra i ghiacciai del Gruppo Ortles-Cevedale ed in particolare il celebre “Giro delle Tredici Cime”.
Al rifugio, la cui struttura portante è stata realizzata in legno lamellare, rivestito da spesse lastre di rame, è stato installato un gruppo elettrogeno a gas GPL (che non produce dunque alcun inquinamento) del tipo “totem” che è in grado di fornire contemporaneamente energia elettrica e acqua calda per il riscaldamento. L’acqua viene riscaldata tramite l’aria calda prodotta dal funzionamento del gruppo elettrogeno stesso. Mentre il gruppo elettrogeno provvede a fornire l’energia elettrica a 220 V per la cucina e le altre apparecchiature di servizio, una serie di 30 pannelli solari posti sul tetto del rifugio fornisce l’energia che viene immagazzinata in batterie che alimentano una rete secondaria a più basso voltaggio (24 V) per soddisfare le esigenze di illuminazione interna. Se manca il sole è l’esubero di energia prodotta dal gruppo elettrogeno a caricare direttamente le batterie. Al rifugio, unico esempio nelle Alpi a questa quota, è stato installato anche un depuratore biologico: i fanghi attivi riscaldati da resistenze e da aria calda fornita dai generatori “totem”, consentono di depurare perfettamente le acque che possono essere recuperate interamente per i servizi igienici. Il primo rifugio del Vioz fu costruito nel 1908 dalla SAT in una posizione più bassa rispetto all’attuale, ai Crozzi Taviela, uno sperone roccioso tra la Val del Vioz e la Val Taviela. Questo primo rifugio, dedicato alla città di Mantova, fu distrutto da un incendio nel corso della prima guerra mondiale e non fu più ricostruito. Intanto gli alpinisti tedeschi della Sektion di Halle del DuOeAV avvalendosi della guida Matteo Groaz che ne fu a lungo il gestore, avevano costruito anche loro, poco sotto la cima del Vioz, un rifugio inaugurato nel 1911. Al termine della guerra questo rifugio fu affidato alla SAT come tutti gli altri rifugi austro-tedeschi in Trentino. Il rifugio venne assegnato definitivamente dallo Stato italiano alla SAT nel 1947 e in quello stesso anno, su iniziativa di un comitato guidato da Quirino Bezzi – allora presidente delle Sezioni dell’Alta Val di Sole (e poi anche della SAT dal 1985 al 1988) e al quale oggi è dedicata la sala principale del nuovo rifugio – fu costruita presso il rifugio la piccola chiesa dedicata a S. Bernardo di Mentone e ai caduti di tutte le guerre.