Rifugio Carè Alto – “Dante Ongari”

Dati generali

  • da Borzago m. 640 per strada di 7 km nella Val di Borzago fino al Pian della Sega m. 1250, indi sentiero 213 che dalla Malga Coel di Pelugo m. 1423 valica su ponticello il Rio Bedù. Dal Pian della Sega – ore 3.30; da Borzago – ore 6
  • al rifugio Val di Fumo m. 1918 per il sentiero 222 che supera la Bocca di Conca m. 2674 ed il Passo delle Vacche m. 2872 – ore 3.30
  • a Vigo Rendena m. 627 per il sentiero 222 fin dopo la Bocca di Conca, poi sentiero 224 che passa dalla Casina malga Dosson m. 2360 e scende al Pian del Forno m. 1341 in Val S. Valentino, indi per strada, passando dall’Albergo Gork m. 1176 – ore 5 circa
  • al rifugio Ai Caduti dell’Adamello m. 3040 con il sentiero 215 fino alla Sella di Niscli m. 2912 indi per la Vedretta di Lares al Passo di Cavento m. 3198, presso il bivacco Gualtiero Laeng, Vedretta della Lobbia Alta e Passo della Lobbia Alta m. 3015 – percorso alpinistico in gran parte su ghiacciaio, facile – ore 6
  • al Ponte Casal m. 1006 in Val Genova, sentiero 215 che valica il Passo Altar m. 2388 (o di Coel) e scende in Val Seniciaga – ore 4
  • Carè Alto m. 3463 – per la cresta est ore 3; per la Sella di Niscli, la Vedretta di Lares e la cresta nord – percorso alpinistico su ghiacciaio – ore 4
  • Corno di Cavento m. 3406 della Vedretta del Lares – facile su ghiacciaio – ore 4
  • Monte Cel m. 2870, facilmente dalla Sella di Niscli – ore 3 circa

Guida alpinistica:
SACCHI, Pericle, Adamello: volume I, Milano, CAI, TCI, 1984 (Guida dei Monti d’Italia)

Guida escursionistica:

TORCHIO, Fabrizio – GARDUMI, Enzo, Escursioni nel Parco Adamello Brenta, Trento, Panorama, 1995

Cartografia:
Carta KOMPASS in scala 1:25.000 n. 638 “Adamello”

Dove al tempo della grande guerra sorgeva un vero e proprio villaggio militare in quota, con tanto di teleferiche (ben cinque) e centrale elettrica autonoma, sorge oggi il rifugio Carè Alto, costruito nel 1912 da una società di amici alpinisti rendenesi denominata SARCA, come il fiume che scorre in Val Rendena, e acronimo di “Società Alpinisti rifugio Carè Alto”.
In seguito venne ceduto alla SAT resistito con la struttura originale a cubo fino alla fine degli anni 80, allorchè venne ampliato e ammodernato. Il nuovo rifugio Carè Alto è stato inaugurato nell’state del 1988.
La costruzione si trova sulla grande cresta orientale che scende dalla cima del Carè Alto dividendo le valli di Conca e Niscli, e le rispettive vedrette nella parte alta della Val di Borzago.
La sua posizione dominante e la quota ne fanno un punto panoramico di grande interesse, con una splendida vista, ad oriente, verso le Dolomiti di Brenta.
L’intera zona circostante estremamente selvaggia si è preservata grazie alle difficoltà di accesso sia da Borzago che dalle altre direzioni.
I dintorni del rifugio sono ancora oggi un museo all’aperto della grande guerra, con camminamenti, trincee e residuati.
Nelle immediate vicinanze della costruzione il caratteristico passaggio detto “Bus del Gat” avvia l’alpinista alla salita ai ghiacciai del Lares e di Niscli, mentre poco sopra, sulla cresta Cerana, si trova ancora un cannone della prima guerra mondiale: lo si raggiunge in circa 1 ora di cammino dal rifugio.
Nei pressi del rifugio rimane un’ulteriore testimonianza della grande guerra: si tratta della piccola chiesa, costruita con tronchi di legno dai prigionieri russi.