Rifugio Monzoni – “Torquato Taramelli”

Dati generali

dalla malga Crocefisso m. 1522 situato al Pian da l’Ancona in Val S. Nicolò, ove giunge la strada da Meida di Fassa, ci s’inoltra per strada nella Val dei Monzoni fino al rifugio Baita Monzoni m. 1792 e alla malga Monzoni m. 1862, indi sentiero 603 fino al rifugio – ore 1.15

  • al rifugio Contrin m. 2016, segnavia 603 e 608, per Val e Passo S. Nicolò m. 2338 (rifugio) – ore 2.45
  • a Moena m. 1184 col sentiero 624 fino alla Costella m. 2529 insellatura fra i Monzoni e la Punta della Vallaccia, sentiero 616 fin presso il Piz Meda m. 2200, e 620 che cala a Someda m. 1276, frazione poco sopra Moena – ore 3.30
  • al bivacco Zeni m. 2100 – per la Vallaccia – percorso alpinistico – ore 2.30
  • Piccolo Lastei m. 2697 – Gran Lastei m. 2716 – Cima di Campagnaccia m. 2737 – Cima di Costabella m. 2762 in traversata dal Passo delle Selle alla Forcella del Ciadin m. 2664 (sopra Passo S. Pellegrino) – ore 4.30
  • Cima di Malinverno m. 2637 – ore 2.30
  • Punta della Vallaccia m. 2637, dal rifugio ore 2 – dalla Forcella della Costella in 20 minuti
  • Sasso delle Undici m. 2517 per la Sella del Sass Morin m. 2318 – ore 2
  • Sasso delle Undici, dalla Pensione Soldanella m. 1410 in Val di Fassa per il bivacco Zeni m. 2100 nella Vallaccia e la via attrezzata – ore 3.30

Guida alpinistica:

  • FEDERSPIEL, Bruno, Cima dell’uomo Costabella Monzoni Vallaccia, Bologna, Tamari, 1979 (Itinerari alpini; 42)

Guida escursionistica:

  • CAPOBUSSI, Maurizio, Fiemme e Fassa: gite scelte, Bolzano, Athesia, 1996

Cartografia:

  • Val di Fassa e Dolomiti Fassane, Feletto (UD), Tabacco, [199-?], Scala 1:25.000 (Carta topografica per escursionisti; 06)
  • Carta KOMPASS in scala 1:25.000 n. 686 “Val di Fassa-Marmolada-Gruppo di Sella”
L’idea di costruire un rifugio nel cuore di quella zona di rilevantissimo interesse geologico quale il Gruppo Monzoni risale al 1902.

Venne inaugurato il 9 agosto del 1904 e dedicato all’insigne geologo Torquato Taramelli. Fin da allora il rifugio Taramelli fu un rifugio speciale. Non serviva agli arrampicatori perche’ le cime attorno non presentavano pareti attraenti. Invece attraeva i geologi, che venivano a studiare la zona dei Monzoni “sede dei fenomeni piu’ svariati e meravigliosi” come ebbe a scrivere un geologo tedesco.

Situato sulla linea del fronte venne utilizzato come ospedale da campo nel corso della prima guerra mondiale.
Lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti tra il 1994 e il 1996. Il nuovo rifugio, che mantiene l’originaria struttura a cubo, e’ stato inaugurato il 14 luglio 1996.

La seconda data importante nella storia del rifugio Taramelli e’ l’estate del 1961. E’ in quell’anno infatti che la gestione del Taramelli venne assunta dalla SUSAT, la Sezione Universitaria della SAT; essa vi organizzo’ per tre anni dei corsi di divulgazione geologica sotto la direzione del prof. Leonardi.
Fu allora che al Taramelli venne inaugurata la tradizione delle gestioni settimanali da parte dei soci della SUSAT; tradizione e un pizzico di goliardia, che sopravvive anche ai giorni nostri.