Translagorai

Per “TransLagorai” si intende la traversata integrale della Catena del Lagorai, dalla Panarotta al Passo Rolle. Per la lunghezza dell’itinerario (85 km) e le caratteristiche ambientali e logistiche del gruppo montuoso, rendono questo percorso simile a un autentico trekking da affrontare con preparazione ed equipaggiamento adeguati. 

Infatti la carenza di rifugi e strutture che offrono pernottamento è solo in parte sopperita dalla possibilità di pernottare in bivacchi e nei ricoveri e malghe usualmente aperti; l’uso della tenda è molto frequente.

Rispetto all’itinerario principale della TransLagorai molteplici sono le varianti che ogni escursionista può realizzare secondo le proprie possibilità e aspirazioni. 

L’idea

L’idea del tracciato della TransLagorai risale agli inizi degli Anni ’70 del secolo scorso, quando alcuni escursionisti satini valsuganotti concatenando i sentieri che si sviluppano in coincidenza o a ridosso di quello che fu il fronte austroungarico della Prima guerra mondiale, effettuano in 5-6 giorni la traversata completa del gruppo del Lagorai, dalla Panarotta a Passo Rolle.

Il gruppo del Lagorai

Il gruppo montuoso del Lagorai si estende nella parte orientale del Trentino, formando un grande quadrilatero che va dalla piana perginese a ovest al Passo Rolle – San Martino di Castrozza a est, compreso fra le valli di Cembra e Fiemme a nord e la Valsugana, Tesino, Vanoi-Primiero a sud. Dal punto di vista orografico lo si distingue fra catena del Lagorai a nord (porfirica) e massiccio di Cima d’Asta a sud (granitico), fra loro separati dal Passo Cinque Croci e le valli Campelle e Cia-Vanoi.  

La catena del Lagorai presenta una linearità orografica e continuità altimetrica del crinale che non scende mai sotto i 2000 metri di quota ad eccezione del Passo del Magheneto (m 1954); una sequenza di decine e decine di cime superano i 2300 metri fino a toccare la massima elevazione del Cimon di Cece (m 2754).

Nel massiccio di Cima d’Asta domina invece il poderoso Zimon (m 2847) dal quale si dipartono, a ferro di cavallo, le diramazioni dei sottogruppi delle Cime di Rava e delle Cime di Tolvà. 

Nel suo insieme, costituisce il più vasto complesso montuoso del Trentino (circa 1000 kmq) e un’area di grande valenza naturalistica e paesaggistica, in gran parte tutelata tramite la Rete Natura 2000. 

È un territorio caratterizzato dalla presenza di tante malghe, in buona parte ancora attive, e da un’intensa attività silvo pastorale, cui si alternano estese porzioni di ambienti selvaggi. Sono presenti estese e pregevoli foreste di abete rosso (purtroppo in parte devastate dalla tempesta “Vaia” del 29 ottobre 2018 e dalla successiva diffusione del bostrico), abete bianco e di pino cembro, praterie alpine, ambienti rocciosi d’alta quota, numerosi laghetti e varie tipologie di zone umide.

Da Passo Val Cion verso Malga Val Cion, l’alta Val Cia e il Lagorai orientale.

Da Passo Val Cion verso Malga Val Cion, l’alta Val Cia e il Lagorai orientale.

L’itinerario

I sentieri, le mulattiere di guerra, le tracce dell’originale itinerario, inizialmente sono solo parzialmente provvisti della segnaletica bianca e rossa. L’itinerario a tratti è incerto e non ben definite alcune sue tratte. 

A cura dei volontari satini questi sentieri vengono progressivamente migliorati per offrire una più certa individuazione e percorribilità. Ciò nonostante il tracciato “TransLagorai” fino a pochi anni fa non viene pubblicizzato come tale sul terreno, ma solo in cartografia, tramite qualche articolo su riviste specializzate e attraverso il passaparola degli appassionati. Pur a fronte di varie richieste, la SAT, che cura tutti i sentieri interessati alla traversata, sceglie di non farlo per la scarsità di posti tappa che induce a non aggravare la già problematica situazione di sovraffollamento dei bivacchi e di abbandono di rifiuti nei dintorni degli stessi.

Nel corso del tempo il percorso è rimasto sostanzialmente in gran parte lo stesso e corrisponde in sequenza, da ovest (Panarotta) verso est (Rolle), agli attuali segnavia dei sentieri SAT 325, 343, 340, 314, 310, 322, 317, 321, 320 e 349. 

Nel seguente stralcio cartografico è rappresentato l’attuale itinerario principale che si snoda quanto più possibile a ridosso dell’alto e panoramico crinale della catena, seguendo i citati sentieri e mulattiere risalenti in gran parte alla Prima guerra mondiale.

Il progetto di valorizzazione del percorso “TransLagorai”

A seguito del “percorso partecipato Lagorai” che nel 2015-16 coinvolse le comunità valligiane circostanti il Lagorai, dopo un lungo iter coordinato dal Servizio Aree protette della Provincia autonoma di Trento (PAT), la Giunta provinciale il 10/08/2018 (delibera n. 1487) approva il “progetto di valorizzazione del percorso TransLagorai”.

Il progetto, basato su uno studio della SAT, alla quale il Servizio Aree protette PAT aveva chiesto collaborazione, conferma sostanzialmente il tracciato originario e vi aggiunge diverse varianti ritenute interessanti per visitare e conoscere una varietà e ricchezza di ambienti del Lagorai su entrambi i versanti; alcune di queste consentono anche di poterlo frequentare per un periodo più lungo (parte orientale), dove attualmente, in caso di condizioni di innevamento o meteo avverse, diventa spesso particolarmente impegnativo procedere.

Vengono inoltre proposti, in aggiunta all’unico rifugio alpino esistente (Sette Selle) situato lungo il percorso originario, dei posti tappa gestiti che indirizzano verso strutture esistenti,seppure collocate a più bassa quota o defilate rispetto al percorso principale. Si tratta di punti di appoggio individuati per offrire accoglienza a una ventina di persone al massimo: rifugio malga Conseria (esistente), malga Cadinello alta, malga Valsolero di sopra, malga Lagorai, malga Sadole/BaitaCauriol, malga Valmaggiore e malga Miesnota di sopra (quest’ultimo come bivacco).

Nel 2020-21, dopo un lungo periodo di polemiche e incertezze, il progetto prende effettivamente avvio con la costruzione del rifugio alpino Cauriol in luogo dell’ex “Baita Monte Cauriol” e con i lavori di ristrutturazione delle malghe Cadinello alta e Valmaggiore, seguiti da quelli a Miesnotta di sopra e Valsolero di sopra; quelli di malga Lagorai, i più contestati, forse inizieranno nel 2024 e dovrebbero consentire di offrire pernottamento a 20 persone.

Attualmente (maggio 2024) i posti tappa gestiti disponibili cui fare riferimento sono il rifugio Sette Selle, rifugio Malga Conseria, rifugio Cauriol e malga Cadinello alta; inoltre il bivacco malga Miesnota di sopra. Ancora chiusi risultano invece malga Valmaggiore (proprietà Magnifica Comunità di Fiemme) e malga Valsolero di sopra (proprietà comune di Telve).

Tappe

Allo stato attuale (fine 2023), fintanto che non diventeranno operative tutte le strutture di accoglienza inserite nel progetto del 2017-18 finanziato dalla PAT, e fino a quando la Malga Lagorai non offrirà almeno un punto di bivacco, i punti di appoggio gestiti cui fare eventuale riferimento sono limitati ai tre rifugi Sette Selle, Malga Conseria e Cauriol. Da tenere presente che la Baita Manghen Hutte al Passo del Manghen offre solo servizio ristorante. Ci sono poi i bivacchi al Mangheneto, Forcella Coldosè, Forcella Valmaggiore e Aldo Moro. Inoltre è da considerare anche il bivacco malga Miesnota di sopra che, in caso di necessità o sovraffollamento del bivacco Paolo e Nicola a Forcella Valmaggiore, diventa utile punto di riferimento. Soprattutto negli anni più recenti l’affollamento registrato nei bivacchi disponibili ha indotto molti più appassionati rispetto al passato ad equipaggiarsi con la tenda.

Dal punto di vista logistico, indipendentemente dal senso di cammino, chi sceglie di appoggiarsi quanto più possibile alle strutture gestite, l’itinerario viene attualmente, e usualmente percorso, lungo il seguente tracciato, facendo tappa nei due rifugi alpini (Rif. Sette Selle e Cauriol), tre bivacchi ufficiali (Al Mangheneto, Coldosè e “Paolo e Nicola” a Forcella Valmaggiore) e la struttura di fortuna (Malga Val Cion) qualora non si intenda utilizzare il più distante, ma consigliabile Rifugio Malga Conseria:

La prima tappa della TransLagorai (TL) si svolge in buona parte a ridosso dello spartiacque fra la Valsugana e la Valle dei Mocheni (o del Fersina) alternando ambienti e versanti dell’una o l’altra valle. Dopo un primo tratto segnato dalla devastazione della tempesta “Vaia” (2018), e superata la fascia boschiva dei radi lariceti, mulattiere e sentieri portano gradatamente in quota aggirando i monti Fravort e Gronlait, capisaldi del settore più occidentale del Lagorai. Con orizzonte quasi sempre apertissimo, segue con lunga e ondulata cavalcata che dal Passo della Portela tocca o sfiora varie cime dei monti di Palù e raggiunge il rifugio Sette Selle alla testata della Valle dei Mocheni.

Ad eccezione di due brevi tratti leggermente esposti lungo il sentiero 325, il percorso non presenta particolari difficoltà tecniche, ma non va tuttavia sottovalutato per il dislivello complessivo e la sua lunghezza.

Dal Passo del Lago, circa a metà cammino dell’intera tappa, è possibile deviare e accorciare di circa un’ora il tragitto, scendendo al Lago di Erdemolo e poi traversare in quota, rimanendo sul versante della Valle dei Mocheni, fino al rifugio Sette Selle.

Il cammino prosegue lungo il sentiero 340 in prossimità del panoramico crinale fra la Valle dei Mocheni e la Val Calamento, passa a monte della conca di Cagnon di sopra e, per il sentiero 310, contorna con vari saliscendi le cime di Bolenga e Fornace, alternando il lato alta Val Calamento a quello della Val Cadino. Particolare attenzione nell’unico passaggio esposto e parzialmente attrezzato nel traverso sottostante Cima Fornace.

Oltre alla possibilità di sosta al piccolo bivacco al Mangheneto (dove però è da mettere in conto il sovraffollamento e in caso di siccità la necessità di scendere a valle per rifornirsi di acqua), il punto di accoglienza operativo è malga Cadinello alta, aperta dalla metà di giugno fino a fine settembre. Offre solo pernottamento e prima colazione. Dati i pochi posti letto la prenotazione è sicuramente consigliata, tramite WhatsApp al 366 2185696.

Resta attualmente chiusa malga Valsolero di sopra.

Raggiunto il Passo del Manghen, unico attraversamento stradale del Lagorai, l’itinerario continua in quota, passando da forcella a forcella da un versante all’altro, alla testata delle valli di Calamento, Stue e Campelle. La deviazione dal tracciato base della TL per la sosta al rifugio Conseria è scorrevole e ripagata dalla bellezza dei luoghi e alternanza di ambienti, nonché dall’accoglienza del rifugio.

Giunti al Passo del Manghen per chi desidera tenersi sul versante dell’alta Val Cadino (Fiemme) accorciando di circa un’ora la tappa, c’è la possibilità di seguire il sentiero 322A che passa dal Lago delle Buse.

E’ una delle tappe più impegnative della traversata. Rientrati via Passo 5 Croci e Malga Val Cion sull’itinerario principale a Forcella Lagorai si entra nel cuore del Lagorai. Il sentiero 321 “don Martino Delugan” segue fino a Passo Sadole un camminamento della Prima guerra mondiale lungo il fronte austroungarico dove sono ancora ben visibili le testimonianze dell’epoca. Tappa assai lunga che presenta alcuni tratti esposti in parte attrezzati. Dotarsi di adeguata scorta di acqua. Ampie vedute sull’intero orizzonte ed in particolare sul vicino massiccio di Cima d’Asta.

Da Malga Val Cion c’è la possibilità di accorciare notevolmente la tappa seguendo il sentiero 301 “del Caserin” che attraversa direttamente a Passo Sadole passando per tratti boscati dagli abbandonati pascoli delle malghe di Valziotto e Copolà di sopra. Alternativa assai utile anche in caso di condizioni ambientali non favorevoli in quota.

Dal fondovalle di Sadole, punto meno elevato della TL, si riprende decisamente quota con il sentiero 349 ad aggirare il monte Canzenagol, e lo si segue fino alla mèta tenendosi sempre sul versante di Fiemme. Suggestivi passaggi in prossimità delle conche dei laghetti glaciali delle Trute e di Moregna. Usuale l’affollamento del bivacco Paolo e Nicola.

E’ la tappa più lunga e impegnativa della TL e quella che raggiunge le quote più elevate.  L’itinerario segue il sentiero alpinistico 349 “Achille Gadler” e nell’ultimo tratto il comodo sentiero turistico dei Laghi di Colbricon. La traversata, si svolge completamente sul lato nord (Fiemme) della catena in un susseguirsi di camminamenti della Prima guerra mondiale fra pietraie e nude banconate porfiriche. Sullo sfondo le Dolomiti di Fassa e le Pale di San Martino che si avvicinano progressivamente. Dotarsi di adeguata scorta d’acqua. Il bivacco Aldo Moro è da considerare solo per emergenza. Particolare attenzione in caso di nebbia.

La traversata della parte più orientale della catena del Lagorai, può essere effettuata, tramite il sentiero 394, anche sul lato meridionale delle cime di Cece e Colbricon, esposto alle alte valli di Fossernica, Miesnota e Valzanchetta. L’ambiente è molto diverso da quello che si incontra sul tracciato in quota con più brevi tratti su pietraie e invece ampie praterie e pregevoli zone umide. Dalla Forcella Valcigolera sarà infine possibile riportarsi a Forcella Ceremana a ricollegarsi all’it. principale o scendere verso San Martino di Castrozza o al Passo Colbricon. Da considerare che questo itinerario è preferibile soprattutto quando le condizioni meteo ambientali in quota sono critiche. Presenta un solo tratto leggermente esposto nella discesa da Forcella del Tabio verso l’alta Val Miesnota.

Una deviazione di circa mezz’ora dal sentiero 394 offre inoltre la possibilità di sostare al bivacco di malga Miesnota di sopra, opzione particolarmente utile in caso di sovraffollamento del bivacco a Forcella Valmaggiore.

RISPETTO

A tutti coloro che avranno la voglia di cimentarsi in questo straordinario percorso escursionistico si raccomanda il massimo rispetto dell’ambiente che ci ospita e di riportare con sé i rifiuti inquinanti con la consapevolezza che il poco sforzo in più, ci restituirà un’intima soddisfazione di lealtà e farà trovare puliti i luoghi visitati a chi ci seguirà.

Info & Download

Il gruppo montuoso del Lagorai si estende nella parte orientale del Trentino, formando un grande quadrilatero che va dalla piana perginese a ovest al Passo Rolle – San Martino di Castrozza a est, compreso fra le valli di Cembra e Fiemme a nord e la Valsugana, Tesino, Vanoi-Primiero a sud. Dal punto di vista orografico lo si distingue fra catena del Lagorai a nord (porfirica) e massiccio di Cima d’Asta a sud (granitico), fra loro separati dal Passo Cinque Croci e le valli Campelle e Cia-Vanoi.  

La catena del Lagorai presenta una linearità orografica e continuità altimetrica del crinale che non scende mai sotto i 2000 metri di quota ad eccezione del Passo del Magheneto (m 1954); una sequenza di decine e decine di cime superano i 2300 metri fino a toccare la massima elevazione del Cimon di Cece (m 2754).

Nel massiccio di Cima d’Asta domina invece il poderoso Zimon (m 2847) dal quale si dipartono, a ferro di cavallo, le diramazioni dei sottogruppi delle Cime di Rava e delle Cime di Tolvà. 

Nel suo insieme, costituisce il più vasto complesso montuoso del Trentino (circa 1000 kmq) e un’area di grande valenza naturalistica e paesaggistica, in gran parte tutelata tramite la Rete Natura 2000. 

È un territorio caratterizzato dalla presenza di tante malghe, in buona parte ancora attive, e da un’intensa attività silvo pastorale, cui si alternano estese porzioni di ambienti selvaggi. Sono presenti estese e pregevoli foreste di abete rosso (purtroppo in parte devastate dalla tempesta “Vaia” del 29 ottobre 2018 e dalla successiva diffusione del bostrico), abete bianco e di pino cembro, praterie alpine, ambienti rocciosi d’alta quota, numerosi laghetti e varie tipologie di zone umide.

Sulla base dei posti tappa gestiti che saranno disponibili a conclusione del progetto, per lo scopo di orientare gli escursionisti a percorrere la TransLagorai tappe che fanno prevalentemente riferimento alle strutture del versante nord oppure a quelle del versante sud, abbiamo ipotizzato due itinerari consigliati:

  • TransLagorai “Fiemme”: predilige le strutture/posti tappa sul lato “Fiemme” (Malga Cadinello Alta e Malga Lagorai);
  • TransLagorai “Valsugana”: predilige le strutture del lato “Valsugana” (Malga Valsolero di sopra e Rifugio Malga Conseria).
  • È ovvio che questa è solo un’indicazione e ognuno è libero di percorrere la TL lungo l’itinerario come preferisce e di organizzarsi come ritiene opportuno.
  •  L’itinerario TL “Fiemme” ha uno sviluppo di 89,250 km con un dislivello positivo di 5373 metri (km 87,520 e 5754 metri di dislivello con la variante “alpinistica”).
  • L’itinerario TL “Valsugana” è lungo 95,390 km con un dislivello positivo di 5600 metri.

I sentieri che fanno parte del tracciato della TransLagorai fra il 2021 e 2023 sono stati oggetto da parte della SAT di decine di interventi per il rinnovo generale della segnaletica orizzontale e verticale, per migliorie al piano di calpestio e alle attrezzature fisse presenti in diversi tratti esposti. Migliaia di ore di lavoro che hanno visto coinvolti decine di volontari da parte della Commissione sentieri e delle Sezioni SAT di Levico Terme, Pergine Valsugana, Borgo Valsugana, Cavalese, Tesero, Predazzo e Primiero; inoltre per gli interventi tecnicamente più impegnativi una ditta specializzata.

I segnavia di colore bianco e rosso accompagnano con continuità lungo l’intero tragitto e agli incroci si potrà spesso trovare, accanto al numero del sentiero anche la sigla “TL”, indicata pure sulle tabelle/frecce direzionali, ma solo rispetto all’itinerario principale e alla variante della tratta Forcella Valmaggiore-Forcella Ceremana.

  • Da Passo Val Cion verso Malga Val Cion, l’alta Val Cia e il Lagorai orientale.

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Sulla base dei posti tappa gestiti che saranno disponibili a conclusione del progetto, per lo scopo di orientare gli escursionisti a percorrere la TransLagorai tappe che fanno prevalentemente riferimento alle strutture del versante nord oppure a quelle del versante sud, abbiamo ipotizzato due itinerari consigliati:

  • Lista 1
  • Lista 2
  • Lista 3

Sulla base dei posti tappa gestiti che saranno disponibili a conclusione del progetto, per lo scopo di orientare gli escursionisti a percorrere la TransLagorai tappe che fanno prevalentemente riferimento alle strutture del versante nord oppure a quelle del versante sud, abbiamo ipotizzato due itinerari consigliati:

  • TransLagorai “Fiemme”: predilige le strutture/posti tappa sul lato “Fiemme” (Malga Cadinello Alta e Malga Lagorai);
  • TransLagorai “Valsugana”: predilige le strutture del lato “Valsugana” (Malga Valsolero di sopra e Rifugio Malga Conseria).
  • È ovvio che questa è solo un’indicazione e ognuno è libero di percorrere la TL lungo l’itinerario come preferisce e di organizzarsi come ritiene opportuno.
  • L’itinerario TL “Fiemme” ha uno sviluppo di 89,250 km con un dislivello positivo di 5373 metri (km 87,520 e 5754 metri di dislivello con la variante “alpinistica”).
  • L’itinerario TL “Valsugana” è lungo 95,390 km con un dislivello positivo di 5600 metri.