Nel 1954 il Bollettino riprende finalmente in modo regolare. Il presidente della SAT Giuseppe Stefenelli insedia alla direzione Carlo Colò: viene dato maggior spazio all’attività di segnatura e manutenzione dei sentieri, proseguendo in tal senso l’opera di Giovanni Strobele che già sulle annate dal 1946 al 1948 aveva approfondito queste tematiche. Un secondo filone di articoli che spesso trovarono ospitalità sul Bollettino fu quello riguardante il Corpo Soccorso Alpino, che Colò con Scipio Stenico e Mario Smadelli, fondò all’interno della SAT nel 1952 e organizzò in maniera esemplare in Trentino. Tra le iniziative meritorie è senz’altro la ripubblicazione dell’appello alla Tridentum di Giovanni Battista Trener Per lo studio di casa nostra, un programma di attività che non ha perso di valore. Tipica di quegli anni è anche una curiosa vis polemica che percorre alcuni articoli – ad esempio gli Schizzi dal vero di Quirino Bezzi – in difesa della montagna e contro l’assalto di improvvisati alpinisti. Il tono è simile alla Montagna presa in giro di Bepi Mazzotti, con una punta di malizia in più. Alla scomparsa di Colò, nel 1964, subentrò Quirino Bezzi, eclettica figura di storico, poeta dialettale, giornalista, cultore della Val di Sole, attivo in numerose associazioni. La multiformità dei suoi interessi ebbe un positivo riflesso sul Bollettino, che sotto la sua direzione conobbe un periodo particolarmente felice. Con Bezzi perdeva quelle connotazioni velatamente nazionalistiche che aveva assunto con la precedente direzione, anche se inevitabilmente manteneva un particolare interesse verso la storia risorgimentale e irredentista. Con il n. 3 del 1976 Bezzi è nominato direttore responsabile e Romano Cirolini redattore a capo di un comitato composto tra gli altri da Franco de Battaglia e Achille Gadler: il Bollettino inevitabilmente ne guadagna in qualità e capacità di attrarre l’interesse del lettore, seppellendo definitivamente l’ascia irredentista-patriottica in favore di quella protezionista. Con il 1° numero del 1985 Gino Callin Tambosi affianca in qualità di direttore, il direttore responsabile Bezzi. Migliora la grafica, si snelliscono gli articoli e acquistano maggiore importanza le illustrazioni. Il comitato di redazione presenta i soliti affidabili: de Battaglia, Gadler e Cirolini con l’aggiunta di Bruno Angelini. Di questo periodo è il supplemento al Bollettino n.4 del 1985: Per una montagna libera. I curatori – Bezzi, Franco de Battaglia, Gino Tomasi e la Commissione tutela ambiente montano della SAT – realizzano una felice sintesi di amore per la montagna, risolutezza nel difenderla da ogni rozzo attacco e ispirazione ai più alti ideali della SAT. Il 2° numero del 1988 segna una piccola rivoluzione: Quirino Bezzi unico direttore responsabile e comitato di redazione notevolmente accresciuto: de Battaglia, Bombarda, Benedetti, Bizzaro, Cirolini, Fedrizzi, Gadler, Marzatico e Merlo. Nello stesso anno un’altra iniziativa che segna una svolta nella vita del Bollettino e della SAT: il supplemento Il sentiero di San Vili. Erede del San Vili è il sentiero Garda-Brenta del quale recentemente è stato pubblicato un numero monografico (Bollettino numero 2-3 del 1998) e il Sentiero naturalistico Vigilio Marchetti descritto nel numero 4 del 1994. Con il 2° numero del 1989 avviene un cambio alla direzione del Bollettino, motivato dalla scomparsa di Bezzi al quale succede Franco de Battaglia. Dalla ricostituzione della Commissione scientifica e dalla qualificata attività del Comitato glaciologico, scaturiscono interessanti numeri monografici sui ghiacciai trentini e sulla flora periglaciale. L’altra novità importante è costituita dalla sempre maggior attenzione dedicata ai rifugi alpini e alle relative ristrutturazioni operate in quegli anni e che continuano tuttora.
Nel 1992 la SAT compiva 120 anni e per ricordare questo importante anniversario veniva pubblicato il numero monografico del Bollettino SAT n.3 del 1992: L’attività 1982-1992 : numero speciale per i 120 anni della SAT. Il passaggio di testimone alla direzione – con il 1° numero del 1994 – tra de Battaglia e Marco Benedetti non porta alcun cambiamento sostanziale al Bollettino: accurata veste grafica, spazio a resoconti di spedizioni extraeuropee, attività delle Commissioni – in particolare Scientifica, Sentieri, Rifugi e Tutela ambiente montano – e spazio alle Sezioni che trovano nell’annuale supplemento: In gita con le Sezioni SATt, un prezioso strumento per divulgare la loro attività. Nel 1998 e nel 2000 escono i due volumi dell’Indice generale dei periodici SAT realizzato dalla Biblioteca della montagna-SAT e, a partire dal numero 3-4 del 2002, la redazione trova sede presso la Biblioteca della montagna-SAT che ne cura anche l’impaginazione. Nel 2019 avviene un importante mutamento grafico e l’anno dopo il periodico cambia cadenza, da trimestrale a quadrimestrale.