Rifugio Bocca di Trat – “Nino Pernici”
Dati generali
- da Lenzumo m. 796 in Val Concei, per strada i 7 km fino a malga Trat m. 1556, segnavia 403, indi per sentiero in 20 minuti; a piedi ore 2.15
- da Riva del Garda m. 73, segnavia 402, per S. Maria Maddalena m. 252, S. Giovanni m. 440, Pinza, Campi m. 672, rifugio Grassi m. 1055, malga Dosso dei Fiori m. 1355, Bocca di Trat m. 1581 – ore 4.15 (ore 1.30 dal rifugio Grassi, ove si arriva per strada di 14 km)
- a Bondo m. 823 con il sentiero 420 dalla Bocca di Trat al Corno di Pichea m. 2138, Monte Tofino m. 2151, Bocchetta di Slavazi m. 2048 al Dosso della Torta m. 2156; sentiero 455 per il Monte Gavardina m. 2047 e alla Bocca dell’Ussòl m. 1878 da dove si cala in Val Gavardina alle malghe Casinotto m. 1685 (attrezzata per una sosta) e Gavardina m. 1386, e per strada a Bondo – ore 6.30
- al Ballino m. 755 con segnavia 420 come sopra fino al Dos della Torta m. 2156, indi a Malga Nardis m. 1784 (ove si lascia a sinistra il sentiero 461 per la vicina Casina Cogorna m. 1667 gestita dalla Sezione SAT di Fiavè) e sulla statale poco a monte dell’abitato – ore 5.30
- alla Capanna S. Barbara m. 560 con il sentiero 413 alla Bocca di Saval m. 1740 e presso Cima Parì m. 1988 la Bocca di Dromae m. 1693, presso Cima d’Oro m. 1802, Bocca Giumella m. 1410, presso la Bocchetta dei Concoli m. 1207, calando da ultimo col sentiero 404 – ore 4.45
In queste traversate si possono in breve toccare le cime prossime alle varie dorsali.
Guida escursionistica:
TORCHIO, Fabrizio – GARDUMI, Enzo, Guida alle Alpi di Ledro, Trento, Panorama, 1995
Cartografia:
Carta KOMPASS in scala 1:25.000 n. 690 “Alto Garda e Ledro”
“Alle spalle del rifugio s’elevano le imponenti rocce di Pichea. Sembrano un fantastico castello merlato destinato ad accogliere abitatori giganti. Torri, pinnacoli, guglie, prodigio di statica e scherzi inverosimili d’audace eleganza si rincorrono nell’alto del cielo, svolgendo l’intreccio di un portentoso ricamo: questa forse l’attrattiva più spiccata per chi sale al rifugio”.
Così il dott. G. Bresciani, in un articolo a commento della costruzione del rifugio Pernici pubblicato sul XXV Annuario SAT nel 1930. Quello delle Alpi di Ledro è uno splendido ambiente dove si alternano vallette selvagge, fitti boschi, pareti rocciose, accessibile in ogni stagione grazie al clima mitigato dal bacino del Garda e alla quota non troppo elevata.
Il rifugio Pernici venne inaugurato nel 1929 a qualche centinaio di metri dalla Bocca di Trat, sui ruderi di alcune baracche risalenti alla prima guerra mondiale, dai soci della Sezione SAT di Riva del Garda. Fu intitolato a Nino Pernici, rivano, legionario trentino, caduto nel 1916 alla testa del suo reparto alpino sul fronte dell’Isonzo.
Spirito patriottico prima, motivazioni alpinistiche poi, portarono alla realizzazione del rifugio che incominciò ad essere un abituale punto di passaggio e di ritrovo per i soci rivani.
Il nuovo edificio ristrutturato, cui si è aggiunto il bivacco invernale, è stato inaugurato il 17 giugno 1990.
Il rifugio, che si raggiunge facilmente dalla Val Concei, grazie alla strada che arriva fino a malga Trat, è il punto di partenza per le escursioni nelle Alpi di Ledro, le cime che fanno da corona alla Val Concei al centro di questo gruppo montuoso; dal Corno di Pichea 2138 m. alla Gavardina 2047 m. fino al Cadria 2245 m., la cima più alta del gruppo. Anche verso meridione i percorsi si snodano sulle creste delle cime affacciate sulla valle di Ledro per interrompersi all’improvviso davanti alle pareti che precipitano verso il blu intenso delle acque del Lago di Garda.