Rifugio Bindesi – “Pino Prati”

Dati generali

da La Grotta m. 479 (autobus nr. 6 da Trento per Villazzano), in 30 minuti seguendo una stradina percorribile in auto per un tratto (segnavia 412)

  • al Rifugio Maranza m. 1072 – segnavia 412 – ore 1.15
  • a Vigolo Vattaro m. 724 – sentiero 412 fino al rifugio Maranza, poi col sentiero 429 che in breve porta su strada forestale che passa dal Pian delle Valesele – ore 2.15

Guida escursionistica:

  • GADLER, Achille, Guida alpinistica escursionistica del Trentino Orientale, Trento, Panorama, 1994

Cartografia:

  • Trento: carta turistica e dei sentieri, Firenze, Litografia Artistica Cartografica, 1996, Scala 1:30.000

Quello dei Bindesi e’ un nome e un luogo caro a molte generazioni di trentini. Per tanti i Bindesi, da cui si abbraccia con un solo colpo d’occhio l’intera citta’ e i suoi monti, sono sinonimo di battesimo alpinistico; molti alpinisti incominciarono ad arrampicare proprio qui: sulla “Mariota”, la “Onta”, la “Sdramele”. I lavori di costruzione del rifugio furono avviati nel 1956 dal Gruppo SAT Grotta di Villazzano, successivamente divenuto Sezione SAT Bindesi-Villazzano, e si conclusero nel 1962. Il rifugio venne dedicato a Pino Prati, alpinista trentino, autore della prima guida del Brenta, perito con Giuseppe Bianchi nel 1927 sul Campanil Basso.

Il rifugio e’ stato successivamente ampliato nel 1981. Ulteriori lavori di ammodernamento, inclusa l’eliminazione delle barriere architettoniche, sono stati eseguiti nel corso del 1991. Il nuovo rifugio e’ stato inaugurato nel 1992. La palestra dei Bindesi continua a licenziare provetti alpinisti e anche la passeggiata fino al rifugio con tutta la famiglia, magari in rampichino, e’ un costume destinato per ora a durare nel tempo.