Sui sentieri dei 150 anni
Sentiero 14 – Lungo le creste della Marzola
La montagna dei trentini
Itinerario di ampio respiro che parte sul lungo sentiero che da Villazzano conduce alla Cima Sud della Marzòla e percorre poi integralmente una delle cime più caratteristiche e panoramiche che troneggiano sulla conca di Trento. Continuando in direzione della Cima Nord, si percorre tutta la dorsale fino al Chegùl, effettuando così l’intera traversata della Marzòla e godendo dei notevoli spunti di interesse ambientale, paesaggistico e storico. Si termina attraversando i boschi del versante trentino della Marzòla fino al Passo del Cimirlo.
Gruppo Montuoso: Marzola
Comuni: Trento, Altopiano della Vigolana, Pergine Valsugana
Difficoltà Generale: E
Sentieri SAT: E412, E411A, E411, E455
Itinerario: Dal Rif. Bindesi “P. Prati” al Rif. Maranza, quindi al Bivacco “Bailoni” e alla Cima Sud della Marzola; superata la Sella Nord della Marzola, si toccano la Cima Nord e l’Omenet per poi scendere al Passo del Cimirlo
Dislivello salita / discesa: ↑1164 m / ↓1047 m
Nome Località | N. segnavia | Quota (m.s.l.m.) | Distanza (metri) | Andata (hh:mm) | Ritorno (hh:mm) | Diff. |
---|---|---|---|---|---|---|
Rifugio Bindesi “P. Prati” | – | 615 | – | ↓ | 00:40 | – |
Quota 834 | [412] | 834 | 1530 | 00:50 | 00:15 | E |
Quota 936 | [412] | 936 | 600 | 00:20 | 00:15 | E |
Rifugio Maranza | [412] | 1081 | 910 | 00:20 | 00:15 | E |
La Càlcara | [412] | 1204 | 880 | 00:20 | 00:45 | E |
Cippo Livio Sartori | [412] | 1581 | 1790 | 01:10 | 00:05 | E |
Pra Grant | [412] | 1588 | 150 | 00:05 | 00:05 | E |
Bivacco Marzòla – “R. Bailoni” | [412] | 1622 | 160 | 00:05 | 00:15 | E |
Cima S della Marzòla | [412] | 1734 | 500 | 00:20 | 00:15 | E |
Sella Nord della Marzòla | [412] | 1692 | 530 | 00:15 | 01:10 | E |
Cima Nord della Marzòla | [411A] | 1737 | 290 | 00:10 | 00:15 | E |
El Pòpo – L’Omenet | [411A] | 1588 | 520 | 00:10 | 00:20 | E |
Quota 1545 | [411A] | 1545 | 180 | 00:15 | 00:20 | E |
pr. Il Dos dei Corvi | [411] | 1453 | 880 | 00:15 | 00:20 | E |
Stoi del Chegùl | [411] | 1329 | 920 | 00:15 | 00:10 | E |
Spiaz de le Patate | [411] | 1294 | 510 | 00:10 | 00:50 | E |
Pra’ de Stelàr | [411] | 972 | 1430 | 00:30 | 00:25 | E |
Quota 844 | [411] | 844 | 580 | 00:10 | 00:05 | E |
Quota 822 | [411] | 822 | 140 | 00:05 | 00:10 | E |
Casare | [455] | 790 | 250 | 00:10 | 00:10 | T |
Rocol del Chesani | [455] | 777 | 380 | 00:05 | 00:10 | T |
Passo del Cimirlo | [455] | 732 | 380 | 00:05 | ↑ | T |
Totali | – | – | 13 510 | 06:05 | 06:15 | – |
Dal Rifugio Bìndesi “P. Prati”, raggiungibile in auto (o autobus di linea urbana) oppure con una comoda passeggiata dalla vicina loc. Grotta di Villazzano, si segue la strada forestale che prima attraversa la pineta del Pian dei Bìndesi, poi risale il fianco del monte nel bosco di pino nero frammisto al ceduo. In località Sass del Càrpen incrocia la strada forestale di Brusafèr per poi compiere un’ampia svolta e proseguire fino ai prati di Maranza dove sorge l’omonimo rifugio, un tempo malga, ed oggi, recentemente ristrutturato, rinomato locale amato dai trentini. Si prosegue per la strada forestale che passa a monte del rifugio e, dopo il primo tornante, la si abbandona a destra per una mulattiera che poco sopra sfiora il Primo Forte, una delle fortificazioni austro-ungariche che costituivano la cintura di Trento. Ripresa una forestale a margine della faggeta, in breve si arriva in località La Calcara, dove si trova una grande fornace nella quale, un tempo, cuocendo la pietra calcarea si otteneva la calce. Lasciate a sinistra le deviazioni per Malga Nova e il vicino Secondo Forte si sale ad imboccare il bel tracciato che, con comode svolte, prima supera una scarpata franosa e poi il fianco boscoso prevalentemente formato da alte piante di larici e abeti. Al bivio con il sentiero 411, nei pressi del Cippo “Livio Sartori”, il tracciato gira a destra e attraversa il Pra Grant ora trasformato in lariceto e, dopo il bivio col sentiero 438, conduce al Bivacco Marzòla “Raffaele Bailoni”. Attraversato il bosco alle spalle dell’edificio si sale a fianco dei camminamenti e ruderi delle opere belliche austro-ungariche disseminate lungo l’aperto crinale della Marzòla che conduce alla Cima Sud. Dall’eccezionale cima panoramica il tracciato prosegue fra i mughi lungo la cresta opposta e termina alla Sella della Marzòla dove s’incontrano i sentieri 411, 433 e 411A. Preso quest’ultimo, si sale per la cresta Sud fino a raggiungere la panoramica cima Nord; si scende poi per le radure erbose poco sotto la sommità dove si trova la croce, e per un lariceto fino a raggiungere la finestra che si affaccia sulla Valsugana e il gendarme roccioso denominato “El Pòpo” (o l’Omenet). Da qui ci si ricongiunge alla mulattiera 411 sullo stretto tracciato che scende ripido con strette serpentine nel bosco; in leggera discesa si procede passando dal Cippo Gennari fino ai pressi del Dos dei Corvi, al bivio col sentiero 436, dove ci si affaccia sul versante del Lago di Caldonazzo. Continuando in direzione Nord scendendo il bel bosco di faggi per l’ampia mulattiera, oggi tratturo, si raggiunge la vasta sella dove, a sinistra, scende il sentiero 413, mentre procedendo in piano su un’ex strada militare che corre fra grandi faggi, si passa davanti agli Stoi del Chegùl, gallerie e ricoveri di guerra ancora in parte usate come “baite da mont”. Giunti allo Spiaz de le Patate (bivio col sentiero 418) si discende il fianco Nord del Chegùl per la mulattiera detta “Sentiero delle Grattarole” fino alla radura Pra’ de Stelàr per poi arrivare, per l’erta boscosa con ripide svolte, alla quota 822, nei pressi della strada per Maranza; qui si svolta a destra sul sentiero 455 che transita in discesa accanto ad un enorme masso erratico fino ad intersecare la strada sterrata che condurrebbe verso Malga Tomba, sul versante perginese. Dai soleggiati prati in località Casare (enorme ciliegio, annoverato nell’elenco degli alberi monumentali del Trentino) il sentiero conduce verso Nord-Ovest fino al dosso del Rocol del Chesani, da cui si scende ripidamente tra grandi faggi al parcheggio del Passo del Cimirlo. Di qui si scende a piedi o con autobus di linea urbano a Povo o Oltrecastello.