Venerdì 5 maggio ore 18.00, presso la Casa della SAT in via Manci, 57 Trento

Tante novità per questa nuova edizione del Premio SAT 2023, la 27esima, che va a chiudere gli eventi del Trento Film Festival.  Un appuntamento importante, un riconoscimento ambito perché rivolto a coloro che si sono distinti nel tempo in tre categorie: produzione scientifica e letteraria, attività sociale e attività alpinistica.

Quest’anno, la giuria del Premio SAT ha deciso di premiare: l’alpinista Roberto Mazzilis; lo storico Roberto Mantovani; l’agronomo solidale Gianni Rigoni Stern.

A consegnare il Premio saranno: la presidente SAT, Anna Facchini e il presidente del Trento Film Festival, Mauro Leveghi. A portare i saluti il presidente nazionale CAI, Antonio Montani.

A seguire si terrà il concerto del coro della SAT, dalle 19.00.

I nomi importanti e di prestigio, saranno presenti alla cerimonia di consegna. Vieni a conoscerli da vicino e ad ascoltare le loro storie!

Tra le novità il cambio alla presidenza del Premio. A guidare, da quest’anno, la giuria è Claudio Bassetti, già presidente SAT.  “C’è un filo conduttore che unisce le persone premiate – dice il presidente della Giuria del Premio. Un tratto molto significativo che li accumuna, anche se ognuno agisce in ambiti diversi, in spazi diversi, in attività diverse: l’essere particolarmente attenti a ciò che accade intorno a loro e agire in modo coerente alle istanze che colgono. In un mondo sempre più dominato dall’io, dal presenzialismo, dall’apparire, dal bisogno di manifestarsi e di competere, dalla prevalenza dell’avere (notorietà, visibilità, successo, contratti) è parso significativo mettere al centro un mondo diverso, fatto di persone che, all’interno di attività di altissimo valore alpinistico, culturale, solidaristico, pongono in atto processi di cura. Cura dell’ambiente, delle persone in grave difficoltà a causa dei conflitti, cura della storia e delle fatiche della gente delle terre alte. Se serve a qualcosa questo Premio, e penso che serva davvero a qualcosa, è quello di dare voce a istanze che voce ne hanno davvero poca”.