Benvenuti/e nel Punto Salute SAT
Il Punto Salute SAT è uno spazio aperto a tutti, curato dalla Commissione Medica di SAT, dove medici e professionisti sanitari formati in Medicina di Montagna sono a disposizione per rispondere a domande, dare informazioni e indicazioni in tema medicina e salute.
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Perché il Punto Salute SAT?
La Medicina di Montagna è un campo di studi e attività che si interessa dei problemi specifici della fisiopatologia dell’ambiente montano. In montagna può andare l’escursionista esperto, la persona non allenata, l’alpinista di élite, il giovane arrampicatore, l’anziano, il bambino, la persona con patologie croniche: la Medicina di Montagna deve avere una risposta per tutte queste persone.
Il Punto Salute non è un ambulatorio medico ma un aiuto, anche individuale, a chi ha problemi di salute specifici, per chi vuole andare in alta quota, per consigli sui farmaci utili di scorta o presidi sanitari in lunghi trekking, etc.
Il Punto Salute SAT può fungere come punto di consulenza alle articolazioni della SAT, come Commissioni e Sezioni.
Domande frequenti: la Commissione medica risponde
ZECCA
Le zecche appartengono alla classe degli aracnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni, hanno otto zampe e dimensioni di pochi millimetri, anche se una volta assorbito il sangue, diventano più grandi.
La testa non è distinguibile dal corpo ed è munita di un apparato boccale, il rostro, in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti. Quindi possiamo dire che la zecca morde e la sua caratteristica è quella di inserirsi sottopelle ed andare sempre più in profondità col passare delle ore.
È consigliabile rimuovere la zecca il prima possibile, anche per evitare che inietti nel sangue saliva potenzialmente infetta.
Dopo aver rimosso la zecca è importante osservare, per un periodo che va dai 3 ai 30 giorni, l’eventuale comparsa di una chiazza rosa pallido ad andamento centrifugo o che si allarga verso l’esterno. In questo caso sarà necessario contattare il proprio medico, che stabilirà se sia il caso o meno di intervenire con una terapia antibiotica contro la malattia batterica di Lyme.
Se la zecca si è staccata, la sua puntura è indistinguibile da un’altra puntura d’insetto.
È importante osservare, per un periodo che va dai 3 ai 30 giorni, l’eventuale comparsa di una chiazza rosa pallido ad andamento centrifugo o che si allarga verso l’esterno.
In questo caso sarà necessario contattare il proprio medico, che stabilirà se sia il caso o meno di intervenire con una terapia antibiotica contro la malattia batterica di Lyme.
È consigliabile rimuovere la zecca il prima possibile, per evitare che inietti nel sangue la saliva potenzialmente infetta.
Per staccarla non bisogna usare nessuna sostanza. Con delle pinzette disinfettate, poste il più aderente possibile alla cute, anch’essa disinfettata, bisogna afferrare saldamente la zecca e tirare verso l’alto, ruotando lievemente, con delicatezza e in modo ripetuto senza schiacciarla.
Dopo aver rimosso la zecca è importante osservare, per un periodo che va dai 3 ai 30 giorni, l’eventuale comparsa di una chiazza rosa pallido ad andamento centrifugo o che si allarga verso l’esterno.
In questo caso sarà necessario contattare il proprio medico, che stabilirà se sia il caso o meno di intervenire con una terapia antibiotica contro la malattia batterica di Lyme.
Spray o pomate usate per ridurre il rischio di puntura di zecca esistono, ma non garantiscono una prevenzione totale. Puoi utilizzare vestiti adeguati: il consiglio è di indossare abiti di colore chiaro così da individuare più facilmente le zecche. Inoltre, meglio maniche e pantaloni lunghi, calze e stivali o scarpe chiuse.
Il consiglio è quello di vaccinarsi perché il rischio, sempre più alto, è di contrarre la TBE, encefalite da virus grave e difficile da diagnosticare ma prevenibile con la vaccinazione completa.
Per ulteriori informazioni: File PDF: Conoscere le zecche.
PROCESSIONARIA
La processionaria è un bruco ricoperto di peli che marcia in direzione di alberi per nutrirsi della loro linfa vitale. Può causare danni a piante, persone e animali e per questo motivo è necessario debellarla.
Verso gennaio questi insetti costruiscono nidi bianchi simili a dei bozzoli di cotone sulle cime degli alberi di pino, che a volte possono essere grandi come un pallone da calcio.
Riconoscere la processionaria non è difficile in quanto spesso gli esemplari marciano a terra in fila gli uni dietro gli altri come una sorta di processione rilasciando nell’aria aghetti velenosi.
Nel caso degli animali, tra i vari problemi che la processionaria può causare, vale la pena citare quelli che derivano dal contatto dei suoi peli con le mucose degli occhi e la bocca.
Negli esseri umani a seconda della zona corporea urtata dalla processionaria, si possono riscontrare delle eruzioni cutanee piuttosto dolorose che comportano un prurito accentuato. A contatto con gli occhi c’è il rischio invece di congiuntivite, mentre nel caso di bocca e naso di un’infiammazione delle vie respiratorie.
Per evitare danni con la processionaria è fondamentale lavare accuratamente le parti colpite con dell’abbondante acqua fresca. Riconosciuta la processionaria, l’unica cosa da fare è non toccarla e allontanarsi.
PRIMO SOCCORSO & SALUTE
Sicuramente è consigliato.
Per prepararlo al meglio è consigliabile tenere conto delle caratteristiche dell’escursione, che può essere ad alto o basso rischio di incidenti.
Per esempio, i pericoli possono essere collegati a fattori ambientali come la pioggia, i fulmini, il freddo eccessivo, oppure alla morfologia del territorio, e in questo caso occorre tener conto della presenza di salite, discese, altezze importanti, sentieri a strapiombo e così via.
Ti consigliamo di costruire il tuo kit tenendo conto di questi elementi, in questo modo avrai sempre a disposizione esattamente ciò che ti serve senza appesantire lo zaino.
A prescindere dalla capienza, ti servirà una custodia che deve essere morbida e impermeabile, e posizionata in una tasca esterna dello zaino in modo che sia facilmente raggiungibile.
In vendita esistono tanti kit di pronto soccorso che rappresentano una buona base di partenza.
Devi costruire il tuo tenendo conto che ciascuno ha le proprie esigenze in particolar modo quando si parla di salute e prevenzione, perciò ti consigliamo di integrare sempre i prodotti che si ritengono necessari anche quando si acquista un kit già pronto.
Per aiutarti a capire cosa ti può tornare utile ecco una checklist da inserire nella custodia.
Naturalmente questo è un elenco indicativo.
- Garze sterili e garzette medicate.
- Cerotti di varie misure per tagli e vesciche.
- Forbici e pinzette.
- Confezione di ghiaccio secco per contusioni, punture di insetto, scottature.
- Telo termico.
Per le tue escursioni in montagna, scegli itinerari in funzione delle tue capacità fisiche e tecniche, documentandoti sulla zona da visitare e dotandoti di adeguate mappe.
Porta nello zaino l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza, assieme ad una minima dotazione di pronto soccorso. Di preferenza non intraprendere da solo un’escursione in montagna e in ogni caso lascia detto a qualcuno l’itinerario che prevedi di percorrere, avvisando del tuo ritorno.
Informati sulle previsioni meteo e osserva costantemente lo sviluppo del tempo.
Nel dubbio torna indietro.
Per qualunque causa, chiama il 112 (App Were ARE U) e spiega la situazione. Per questo assicurati di avere sempre il cellulare carico e un carica batteria portatile. Se il telefono non prende cerca di arrivare in una zona dove c’è campo e chiama il 112.
Il Mal di Montagna si presenta quando un soggetto si trova ad alta quota, generalmente sopra i 2.000 metri.
Questo perché salendo in quota la pressione atmosferica si abbassa e arriva meno ossigeno ai polmoni.
I sintomi che si possono presentare con il mal di montagna possono includere:
- mal di testa,
- stanchezza eccessiva,
- inappetenza,
- mal di testa.
Per alleviare i sintomi del mal di montagna è indicata essenzialmente la discesa a bassa quota; il trattamento principale si basa sulla prevenzione, attraverso un adeguato acclimatamento e prestando attenzione a questi accorgimenti, i quali riducono notevolmente il rischio di soffrire di mal di montagna.
La risalita con impianti va valutata a seconda del dislivello e dell’altitudine raggiunta.
Bambini e anziani sono più soggetti alla disidratazione e colpo di calore.
ALIMENTAZIONE
In montagna si deve bere sempre.
Gli sport, o comunque le escursioni, richiedono, oltre a una adeguata alimentazione anche una corretta idratazione, specie nella stagione estiva. Importante e necessario è bere regolarmente anche nei giorni precedenti l’escursione.
Portare nello zaino almeno una borraccia d’acqua è fondamentale quando si cammina in quota. È importante non aspettare lo stimolo della sete, quindi bevi regolarmente in base alla temperatura ambientale e all’intensità dell’attività.
In montagna si possono bere oltre all’acqua, thé con o senza zucchero, bevande classiche isotoniche o un succo di frutta diluito.
Quando si va in montagna, l’alimentazione non è affatto una cosa secondaria, ma anzi è molto importante.
Sia l’alpinismo che l’escursionismo sono attività che richiedono un elevato apporto di energie. Alimentazione ed efficienza fisica sono strettamente interconnesse e ad esse si ricollega la prevenzione degli incidenti in montagna.
Il pericolo maggiore è quello di avere fame e sete e non avere acqua e cibo o peggio ancora avere un calo di zuccheri. Questa condizione ci provoca stress e affaticamento eccessivo e in alcuni casi debolezza e giramenti di testa e in questa condizione non si è più lucidi.
La colazione è uno dei tre pasti principali della giornata e non dobbiamo limitarci a bere un semplice caffè. Durante l’escursione la regola è mangiare poco e mangiare spesso. La soluzione migliore sono le barrette energetiche a base di cereali, un po’ di frutta secca, cioccolato fondente o un frutto. A pranzo il consiglio è di mangiare senza però esagerare perché c’è la strada del ritorno da fare. E dopo l’escursione? In questa occasione possiamo mangiare davvero quello che vogliamo!