La SAT intende affidare la prima gestione del nuovo rifugio alpino Monte Casale “Don Zio Pisoni”
Il rifugio alpino Monte Casale “Don Zio Pisoni” è ubicato a 1590 m/slm sul vasto pendio prativo del Daint Grant (1631m) e del contiguo Monte Casale (1632 m), la cui parete est precipita per oltre 1000 m verso la Valle dei Laghi.
I lavori per la costruzione del rifugio iniziarono sul finire degli anni ’60 e ad essi contribuirono in maniera assolutamente volontaria numerosi satini della zona delle Sarche, Pergolese e Pietramurata. La struttura fu inaugurata nel 1972 e dedicata al sacerdote Don Vittorio Pisoni, chiamato comunemente “Don Zio” dai giovani allievi che questo educatore aveva saputo avvicinare alla montagna organizzando gite e promuovendo campeggi. Nel 1989 gli alpini del Gruppo ANA – Monte Casale, hanno costruito e donato alla Sezione SAT di Toblino, un punto panoramico che permette di individuare le numerose cime che si possono ammirare da questo eccezionale punto panoramico e che merita una visita solo per questo.
Fino al 1993 la struttura godeva della qualifica di rifugio alpino, gestito saltuariamente con il contributo dei soci volontari della Sezione di Toblino-Pietramurata. Dopo quella data, con l’avvento della LP n°8 del 15/03/1993 si è richiesto il declassamento a Capanna Sociale, in quanto risultava difficile gestire continuativamente la struttura per i 3 mesi estivi previsti dalla norma.
I tempi ora sono cambiati e le nuove opportunità di accesso alla zona, tra cui la ferrata “Che Guevara” e i percorsi ciclabili, rendono quanto mai opportuna la presenza di un presidio stabile. Ecco quindi che la SAT ha in programma dei lavori per riqualificare la struttura a rifugio alpino e di conseguenza la necessità di cercare un gestore. Nella migliore delle ipotesi il rifugio potrà essere pronto già nel corso della prossima stagione estiva.
NOTA: il Rifugio attualmente è in fase di ristrutturazione. I lavori saranno ultimati verosimilmente attorno alla metà di luglio 2023. Dalla seconda metà di luglio, in linea di massima, il rifugista potrà iniziare la gestione.
Chi fosse interessato a richiederne la gestione deve inviare domanda all’indirizzo e-mail: affido.rifugi@sat.tn.it corredata da:
- Dati personali: si prega di compilare e controfirmare la “Scheda A”;
- Documentazione così come richiesta nella “Scheda B” – ATTENZIONE: in merito alla “Scheda B” si precisa che è un riassunto della documentazione che dovrà essere allegata alla presente domanda ma non sostituisce i documenti richiesti.
Importante: è necessario fornire un numero di telefono cellulare e un indirizzo e-mail valido (ATTENZIONE: le comunicazioni successive verranno inviate esclusivamente all’e-mail indicata).
La domanda completa di quanto sopra deve pervenire entro le ore 24.00 (ventiquattro) di domenica 21 maggio 2023.
Comunicazioni posteriori a questo termine o incomplete non saranno considerate.
Si evidenzia come tra i requisiti soggettivi, il futuro gestore del rifugio, debba inderogabilmente possedere conoscenza del territorio, delle vie di accesso al rifugio ed ai rifugi limitrofi nonché la capacità di apprestare, eventuali, necessarie azioni di primo soccorso, requisiti richiesti dalle norme Provinciali.
Apposita Commissione istituita da SAT vaglierà gli allegati e i documenti prodotti e sceglierà i candidati ritenuti idonei a condurre questa importante struttura della SAT.
Ai candidati, risultati idonei in questa prima fase, verrà inviato:
- Fac-simile di contratto tipo, al fine di una sua consapevole valutazione economico-contrattuale. Il contratto con alcuni termini definiti in fase successiva, regolerà i rapporti tra la scrivente SAT ed il nuovo gestore.
- Planimetria e dati informativi sul rifugio.
- Importo minimo del canone di locazione richiesto da SAT.
A seguito della valutazione della documentazione fornita, se ritenuto congruo il canone richiesto, condivisi i termini di contratto, preso atto delle caratteristiche del rifugio, il candidato dovrà dare assenso a proseguire il confronto concorrenziale a mezzo mail a affido.rifugi@sat.tn.it
I candidati che avranno risposto favorevolmente saranno quindi convocati per un colloquio con la Commissione incaricata, presso la sede della SAT, in Via Manci 57 a Trento.
La documentazione inviata verrà trattenuta e archiviata da SAT.
Per informazioni il riferimento è il signor Livio Geom. Noldin, presso la Sede della SAT
Via Manci 57 a Trento
Tel. 0461.981871 interno 203
E-mail: affido.rifugi@sat.tn.it
Scheda descrittiva
Cenni Storico-geografici
Il rifugio alpino Monte Casale “Don Zio Pisoni” è ubicato a 1590 m/slm sul vasto pendio prativo del Daint Grant (1631m) e del contiguo Monte Casale (1632 m), la cui parete est precipita per oltre 1000 m verso la Valle dei Laghi.
I lavori per la costruzione del rifugio iniziarono sul finire degli anni ’60 e ad essi contribuirono in maniera assolutamente volontaria numerosi satini della zona delle Sarche, Pergolese e Pietramurata. La struttura fu inaugurata nel 1972 e dedicata al sacerdote Don Vittorio Pisoni, chiamato comunemente “Don Zio” dai giovani allievi che questo educatore aveva saputo avvicinare alla montagna organizzando gite e promuovendo campeggi. Nel 1989 gli alpini del Gruppo ANA – Monte Casale, hanno costruito e donato alla Sezione SAT di Toblino, un punto panoramico che permette di individuare le numerose cime che si possono ammirare da questo eccezionale punto panoramico e che merita una visita solo per questo.
Fino al 1993 la struttura godeva della qualifica di rifugio alpino, gestito saltuariamente con il contributo dei soci volontari della Sezione di Toblino-Pietramurata. Dopo quella data, con l’avvento della LP n°8 del 15/03/1993 si è richiesto il declassamento a Capanna Sociale, in quanto risultava difficile gestire continuativamente la struttura per i 3 mesi estivi previsti dalla norma.
I tempi ora sono cambiati e le nuove opportunità di accesso alla zona, tra cui la ferrata “Che Ghevara” e i percorsi ciclabili, rendono quanto mai opportuna la presenza di un presidio stabile. Ecco quindi che la SAT ha in programma dei lavori per riqualificare la struttura a rifugio alpino e di conseguenza la necessità di cercare un gestore. Nella migliore delle ipotesi il rifugio potrà essere pronto già nel corso della prossima stagione estiva.
Individuazione catastale
Il rifugio, individuato con il n° di p. ed. 133 C.C. Comano è inserito nella più amplia p. f. 1718 C.C. Comano di circa 5400 mq di proprietà della SAT. Un’altra costruzione individuata con il n° p. ed. 144 C.C. rappresenta un locale di servizio a disposizione delle Sezione SAT di Toblino-Pietramurata.
Accessi
La struttura è raggiungibile sia a piedi, con il sentiero SAT O411 che sale da Comano, sia con strada, inizialmente asfaltata, poi bianca pavimentata nei tratti più ripidi. La strada è chiusa al traffico ordinario circa 3 km dopo l’abitato di Comano, quando mancano circa 6 km al “Don Zio”. Attualmente è possibile richiedere un permesso di transito, con il quale, se le condizioni consentono, è possibile arrivare fino al parcheggio “Le Quadre” posto a quota 1450 e a circa 1 Km dalla struttura.
Ci sono altri sentieri che raggiungono la capanna dal fondo valle, non ultima la ferrata “Che Guevara” che risale l’intera parete est del Casale.
Descrizione sommaria della struttura
Il “Don Zio” è una modesta struttura in muratura con tetto in legno, disposta su tre livelli: il piano seminterrato con vano generatore, cisterna di raccolta acqua piovana, locale invernale, locale caldaia, cantina e deposito; il piano terra con piccolo ingresso, servizi igienici per ospiti, servizio igienico per gestore, cucina, sala da pranzo con circa 35 posti tavola. Infine il piano sottotetto con 2 piccole stanze con letto a castello e una camerata con 6 letti a castello. Totale 16 posti letto
Dotazione idrica
Il Monte Casale è privo di sorgenti, ne è la conferma che in zona non ci sono Malghe per la monticazione. Infatti l’unica risorsa idrica per la Capanna Sociale è la raccolta delle acque piovane captate dai tetti delle due costruzioni.
Dalla copertura del rifugio, l’acqua è convogliata in una prima vasca, a valle, con capacità di 6000 lt successivamente pompata in due vasche a monte con capacità cadauna di 15.000 lt. Da queste ultime le utenze del rifugio sono alimentate per caduta.
Scarichi e trattamento acque reflue
Gli scarichi della cucina separati dagli altri, vengono trattati in pozzetto disoleatore interrato, successivamente, convogliati con gli altri scarichi nella fossa imhoff in cemento e da qui con circa 20/30 mt di tubazione condotti al punto di dispersione che avviene a valle del rifugio sulla particella SAT pf 1718 CC Comano.
GPL
La capanna è dotata di rete distribuzione GPL collegata a un deposito esterno con capacità max di 75 kg, quindi non risulta attività soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco. La rete gas alimenta principalmente la cucina dove è presente un piano cottura con forno a gas.
Impianto elettrico
I lavori in programma prevedono l’adeguamento dell’impianto elettrico. Due fonti di alimentazione, un generatore diesel da circa 10 Kw , posto nello specifico vano e un impianto fotovoltaico da circa 5 Kw posto in copertura. L’impianto sarà integrato con impianto di accumulo e inverter.