La classe 4C del Liceo Linguistico Trento – Sophie Magdalena Scholl ha partecipato al progetto Apprendisti Ciceroni del FAI, vivendo un’esperienza che ha unito cultura, cittadinanza attiva e crescita personale. Per alcuni giorni gli studenti hanno lasciato i banchi per diventare giovani guide, coinvolgendo compagni e visitatori in un percorso alla scoperta di uno dei luoghi simbolo della città.

Il progetto, attivo dal 1996, coinvolge ogni anno migliaia di ragazze e ragazzi in tutta Italia. Le classi studiano un bene culturale del proprio territorio e lo presentano durante le giornate FAI dedicate alle scuole. L’obiettivo è far scoprire ai giovani ciò che li circonda ogni giorno ma che spesso passa inosservato, trasformandoli in protagonisti della tutela e della valorizzazione del patrimonio.

Per la 4C, il lavoro si è concentrato sul Palazzo Saracini Cresseri Pedrotti, attuale sede della SAT. Un edificio centrale nella storia cittadina che gli studenti hanno potuto conoscere con maggiore profondità, preparando spiegazioni, percorsi e curiosità da condividere con il pubblico. L’attività ha permesso loro di rafforzare l’autostima e di sviluppare competenze di public speaking, presentando il palazzo con sicurezza e chiarezza anche davanti a gruppi numerosi.

Le presentazioni si sono svolte in lingua tedesca, in coerenza con l’insegnamento CLIL di storia dell’arte previsto dal liceo. Un’occasione concreta per mettere alla prova e potenziare le competenze linguistiche in un contesto reale, al di fuori delle ore di lezione.

La partecipazione delle altre classi come uditrici ha ampliato la portata dell’iniziativa, trasformando il progetto in un momento condiviso per l’intero istituto. Al termine dell’attività, gli studenti hanno ricevuto l’attestato FAI, riconosciuto come esperienza formativa utile anche nel percorso scolastico.

L’esperienza degli Apprendisti Ciceroni ha dimostrato quanto sia prezioso, per i giovani, entrare in contatto diretto con il patrimonio culturale della propria città: un modo per conoscerlo meglio e per sentirsi parte di una storia comune che continua a essere raccontata.